IL DIARIO DI AYA : decima e undicesima parte del capitolo 2Le parole della mamma“La vita da studentessa del liceo non sarà facile per te. Probabilmente dovrai faticare di più, essendo limitata anche per le cose semplici ed apparendo diversa agli occhi degli altri. Ma ognuno di noi vive la propria vita con almeno una o due privazioni. Non credere di essere sfortunata. Te la caverai se pensi che ci sono persone più sfortunate di te.”
Ho pensato tra me e me “Mmmh, capisco”. Probabilmente la mamma è più afflitta di me. Al lavoro la mamma si occupa di persone che soffrono ed hanno bisogno di aiuto. Quando ci penso, riesco a sopportare le mie sofferenze. Per i miei genitori, per me stessa e per la società, ho deciso di continuare a fare del mio meglio nella speranza di essere sempre in grado di vivere.
OspedalizzazioneHo fatto il primo controllo dopo l’inizio del liceo. Per arrivare ci vogliono due ore di autostrada, perciò siamo partiti presto la mattina.
Credo che scriverò alcune cose che voglio dire alla dottoressa.
1. Camminare sta diventando più difficile. Cado se non mi reggo a qualcosa. Ho difficoltà ad alzare i piedi.
2. Quando mangio o bevo di fretta, mi va di traverso.
3. Rido molto di me stessa (credo sia un ghigno. L’ho capito quando mio fratello mi ha chiesto cosa ci fosse di divertente).
4. Di quale malattia soffro?
Dopo la solita lunga attesa, sono stata sottoposta alla visita da una dottoressa anziana e tre giovani. Probabilmente per controllare la mia capacità atletica, mi hanno fatto stendere e piegare le gambe, mi hanno colpito le ginocchia e ho camminato come sempre. La mamma ha parlato brevemente alla dottoressa delle cose che ho segnato prima sul diario e le ha anche detto che frequento una normale scuola superiore con l’aiuto dei miei amici più intimi.
Dopo il controllo, la dottoressa ha detto: “Trascorrerai le tue vacanze estive in ospedale, per le cure e per permetterci di sottoporti a verifiche. Iniziate la procedura di ospedalizzazione prima di andar via, per piacere.”
Eeeeeh? Dovrò essere ricoverata? Oddio. Se farò una cosa del genere, guarirò di certo! Ho accettato con facilità pensando a questo, ma mi chiedo seriamente cosa accadrà al mio corpo.
È come se qualcosa fosse sul punto di rompersi. Andrà solo a peggiorare, a meno che non si intervenga il prima possibile. Ho paura. Mi è stato detto di aspettare fino al ricovero per poter avere la risposta alla quarta domanda.
Lungo la strada del ritorno, ho chiesto alla mamma:
“Ma il Nagodai (Nagoya Daigaku Fuzoku Byouin) è un buon ospedale? Sapranno curarmi? Questa è la prima vacanza estiva da quando sono al liceo e sono tante le cose che mi piacerebbe fare, quindi vorrei che il ricovero fosse breve.”
“Aya, assicurati di annotare ogni cosa che noti riguardo al tuo corpo. Anche se di poco conto. Sarà utile per la terapia. In questo modo potremmo accorciare il ricovero. Se pensi a questo ricovero come a un momento transitorio della tua vita, potrai ricordarlo come una esperienza costruttiva. Comunque, potrò venire a farti visita soltanto la domenica, quindi dovrai lavare le tue cose. Ti comprerò un sacco di biancheria intima, inoltre a casa inizia subito a scrivere tutto quello che potrà servirti e inizia i preparativi”.
Lungo la strada di ritorno, abbiamo preso l’uscita per Okazaki e ci siamo fermati a casa della zia (la sorella minore della mamma). Ho iniziato a piangere mentre ascoltavo la mamma che le spiegava la mia situazione.
“Voglio curarla a qualunque costo. Se all’ospedale Meidai non saranno in grado di farlo, andrò a Tokyo o in America, cercherò ovunque per trovare qualcuno che possa guarirla.”
La zia ha detto: “Aya-chan, vedi di guarire presto, ok? Oggigiorno la maggior parte delle malattie è curabile e inoltre sei ancora così giovane. Però devi avere fiducia e devi ripetere a te stessa “Starò meglio”. Se ti limiti a stare seduta a piangere, nemmeno le medicine più forti avranno alcun effetto. Ogni tanto ti verrò a trovare. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi. Mi precipiterò da te, quindi non abbatterti.”
Ha tirato fuori un fazzoletto dicendo: “Su, su, soffiati il naso e bevi questo succo di frutta. Il succo ti sembrerà salato se ci fai finire dentro le lacrime”, e mi sono messa a ridere.
Lo so che mancano ancora due mesi, ma tempo, ti prego, fermati! Anche tu malattia, fermati!
To be continueCredits traduzione : Manaka87(http://unlitrodilacrime.splinder.com/)