Quando parliamo di Final Fantasy II va detto che è un capitolo che esce subito dopo il primo, sul finire degli anni 80, e come dovrebbe sempre capitare con i seguiti, presenta tantissime innovazioni. Probabilmente è il Final Fantasy che più ha innovato la saga rispetto al precedente.
Innanzi tutto si intravede finalmente un minimo di caratterizzazione nei personaggi. Non siamo ancora di certo ai livelli degli episodi che seguiranno, ma paragonandolo al primo capitolo è un grande passo avanti.
Il metodo di equipaggiamento e uso delle armi è anche esso molto innovativo, difatti presenta un sistema di “skill” ripreso poi in FFXI.
Il numero di personaggi che entreranno a far parte della vostra squadra è notevolmente aumentato, andando oltre i 4 presenti nel primo capitolo. Ancora però non è possibile scegliere chi utilizzare, dato che le sostituzioni interne al vostro team saranno regolate automaticamente in base al procedere degli eventi. Un altro passo avanti è stato fatto per la trama, sicuramente più elaborata e profonda che in passato. Anche la longevità appare molto migliorata, le ore per terminare il gioco aumentano esponenzialmente e con la lunghezza anche la difficoltà, visto che probabilmente il II è uno dei Final Fantasy più difficili della saga, anche a causa della distribuzione quasi casuale di mostri estremamente potenti o poco insidiosi lungo tutta la mappa. Stonano alcune forzature all’interno della storia, particolari che rendono a tratti frustrante proseguire a giocare (vedi all’inizio, quando bisogna trovare il passaggio segreto). Nonostante ciò il gioco tende a coinvolgere, grazie alla sfida sempre di alto livello, i tanti segreti presenti e le skill da applicare alle armi. Per le magie il funzionamento e lo sviluppo sono analoghi a quelli delle armi, difatti è consigliabile alternarle molto spesso in battaglia in modo da sviluppare tutte le magie allo stesso modo.
C’è ovviamente un’altra possibilità: differenziare i vari membri del vostro party facendo sviluppare ad alcuni personaggi le abilità magiche e ad altri le abilità fisiche. Per questo aspetto la scelta è completamente nelle vostre mani, sarete perfettamente liberi di evolvere i vostri uomini come preferirete, anche grazie all’assenza di un livello massimo raggiungibile quanto a esperienza.
Analizzando i protagonisti delle vicende narrate possiamo notare, nonostante il miglioramento generale delle caratterizzazioni, come alcuni personaggi rimangano molto piatti e a volte banali: Gus ad esempio, ma anche Maria non viene molto sviluppata. A parte questi casi limite la maggior parte dei personaggi ha una discreta complessità di caratterizzazione, come Firon, fino ad arrivare ai personaggi più di spicco, tra cui Leon (in seguito la sua idea sarà ripresa e notevolmente migliorata in Cain di Final fantasy 4) e Joseph, il cui sacrifico verrà ripreso anche in Final Fantasy 9. Nonostante gli sforzi ancora in FFII non si toccano i livelli standard a cui la Square ci ha abituati in questi ultimi anni quanto a sviluppo psicologico di protagonisti e non.
La colonna sonora invece non è certo tra i passi avanti più significativi rispetto al primo FF, e risulta essere molto anonima, non ci sono pezzi che rimangono impressi, e in generale non aggiunge niente al gioco, che avrebbe potuto trarre molto da un adeguato accompagnamento.
Gli appassionati della serie noteranno che in questo capitolo compare per la prima volta Cid, pilota dell’aeronave che vi presterà i suoi servigi a pagamento, diventando poi un personaggio costantemente presente nei seguenti capitoli di Final Fantasy.
Final Fantasy II in definitiva è per molti versi il vero padre della saga come la conosciamo oggi, il capitolo che ha dato il via a tante evoluzioni che e tradizioni che caratterizzeranno la serie per tutti gli anni a venire. Un gioco che gli appassionati divoreranno in un sol boccone, trovandolo anche piacevole, ma abbastanza sconsigliato a chi vuole entrare nel mondo Square per la prima volta.
