°Emy Chan° |
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| Non esiste aggettivo che possa definire questo drama...è il migliore in assoluto. E non si tratta della commiseriazione e dei piagnistei di un'adolescente handicappata coem pensano molti; però sicuramente il titolo è appropriato...non ho mai pianto così tanto in vita mia...
Credo che Aya sia la portavoce di tutte quelle persone che, per un motivo o per l'altro, soffrono di disturbi o disagi che gli rendono difficili anche le azioni più banali e quotidiane. La riabilitazione è dura, le lacrime sono tante e spesso e volentieri si avrebbe voglia di mollare tutto. Ma poi basta affacciarsi al mondo e vedere come le persone si "muovano" in direzione dei loro sogni e ce la mettano tutta per raggiungerli. Non bisogna arrendersi, neanche quando l' invidia per coloro che hai intorno e che possono fare cose banalissime che per te invece rappresentano un'ostacolo grandissimo, prende il sopravvento. Tutti dovremo imparare da Aya che, nonostante le tante lacrime versate, ha dato un messaggio importante a tutti coloro che soffrono di qualche disturbo ma anche a coloro che sono sani e guardano con orrore queste problematiche.
L'altro giorno ho riguardato il libro di Alice Sturiale. Ve la ricordate? Mentre leggevo il diario di Aya, mi è venuta in mente e così ho fatto una micro ricerca ed ho scoperto che entrambe portavano la malattia denominata “atrofia muscolare spinale”. Infatti le parole, i pensieri, il modo di vedere il mondo e le cose di Aya ed Alice, sono molto simili...perchè vivono questa breve realtà in modo così diverso e difficile rispetto ai coetanei. E' un peccato che in Italia non abbiamo fatto un film su Alice e la sua malattia, come invece è stato fatto in Giappone sulla vera Aya. Per il numero di vendite del suo diario, penso che sarebbe andato benone l'incasso del film; inoltre dava modo a mio parere, di far aprire gli occhi a coloro che di questa malattia non sanno nulla.
A me "Ichi rittoru no namida" ha dato questo e molto altro ancora...
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